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RIUSCIRESTE A DESCRIVERE A PAROLE LA VOSTRA MANIERA DI FARE ARTE E ARCHITETTURA?

  • Immagine del redattore: Federico Babbo
    Federico Babbo
  • 3 nov 2017
  • Tempo di lettura: 3 min

Aggiornamento: 6 giu 2024



Vorrei provare a mettere in chiaro e condividere alcune brevissime riflessioni, intorno alla maniera di fare Arte, e Architettura. Per farlo, ho deciso di selezionare solamente alcune frasi celebri degli artisti, pittori e scultori Alberto Burri e Lucio Fontana. Nelle loro parole, ma sopratutto nelle loro opere, si raccoglie il senso, la ricerca, e quindi la maniera del fare Arte, quella maniera probabilmente persa, ma temporalmente ancora molto vicino a noi. Utilizzando queste poche frasi frammentarie, di alcuni loro pensieri, non attuali ma sicuramente "attualizzabili", sarebbe, di certo, superbo ritenere di aver trovato un nuovo filo conduttore, che riesca ad abbracciare indistintamente tutte le Arti, ma sarebbe anche solo apprezzabile, riuscire a sfiorare l'idea di questo filo, cogliendo e dando nuovo significato alle seguenti riflessioni, interessanti, appunto, anche per l'Architettura.

Alberto Burri:

"Le parole non significano niente per me, esse parlano intorno alla pittura.

Ciò che io voglio esprimere appare nella pittura."

"Nel campo di concentramento di Hereford dipingevo di più perché non avevo niente da fare, per passare il tempo. Usavo dei sacchi, i sacchi che contenevano lo zucchero."

"La mia pittura è una realtà che è parte di me stesso, una realtà che non posso esprimere con le parole."

"Potrei ottenere quello stesso tono di marrone ma non sarebbe lo stesso perché non avrebbe in sé tutto quello che io voglio."

"Nel sacco trovo quella perfetta aderenza tra tono, materia e idea che nel colore sarebbe impossibile."

"Quando mi viene un’idea ci lavoro su e appena mi accorgo che ogni cosa ha trovato l’equilibrio giusto, è finita e passo ad altro."

"Ho in mente da tempo di dire come bruciano le cose e come nella combustione tutto vive e muore per fare una unità perfetta."

"Nel legno e nella plastica la traccia della bruciatura ha lo stesso valore di un punto cromatico

Per me fare una scultura o un quadro è la stessa cosa. Cosa cambia? Che metti dei piani in un senso anziché in un altro."

"Quando ero in California andavo spesso a visitare il deserto della morte, l’idea viene da lì, ma poi nel quadro è diventata un’altra cosa."

"Volevo solo mostrare l’energia di una superficie."

"Il messaggio è sempre stato a senso unico, categorico come un avvenimento: non tentare di vedere “altro” o “oltre” – e meno di tutti i simboli – là dove la materia si limita ad “essere” nient’altro che un agglomerato di molecole di volta in volta sottoposte ad una alterazione chimica.

Per anni i quadri sono stati la mia guida, e il mio lavoro è stato soltanto il mezzo per stimolare l’impulso."

"Tutta la mia pittura è alla base dello spazio che invade qualsiasi esso sia."

"Ogni quadro che faccio, con qualunque materiale, sta sicuro che per me è perfetto."

"I colori sono così dentro alla mia testa che potrei farli al buio."

Lucio Fontana:

“be’ nel principio serviva a certa critica quasi come loro difesa per dire:” Fontana è un bravo scultore, fa queste cose per farsi notare, per pigliare in giro la gente, gli serve per propaganda, piglia dei monumenti...” be’ era anche in mala fede, io ho sempre creduto a queste mie ricerche con una fede straordinaria, e per fortuna le ho potute portare a termine, perché avevo appunto questo mestiere che mi dava dello scultore, la facilità di guadagnare denaro e dedicarmi, direi quasi (se dico un hobby ritorno a dar ragione agli altri) però con una passione vera a queste nuove ricerche, sul tempo- spazio, sul cosmo, che sono cose attuali di oggi no?!."

“il buco, questo famigerato buco non è un buco nella tela, ma è la prima dimensione nel vuoto, la libertà agli artisti, la libertà agli uomini di creare l’arte con qualunque mezzo. E io, già penso anzi, che oggi l’arte è pura filosofia e ha finito una funzione sociale”




 
 
 

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